Sex and the body

Sex and the body

Perché questo titolo, Sex and the body? Perché oggi vogliamo parlare della sessualità utilizzando una narrazione che passa attraverso il corpo e i suoi cambiamenti, partendo addirittura da prima ancora che il corpo esista.

Prima di nascere

La sessualità ha a che vedere con i bambini e le bambine ancora prima che nascano o che nasca l’idea di averne. “Quando deciderò di diventare mamma o papà vorrei avere una femmina, vorrei avere un maschio”.

Quando il bambino è stato concepito nella testa dei suoi genitori, siano essi genitori biologici o genitori adottivi, il suo corpo sessualizzato diventa oggetto di progetti e speranze che hanno a che vedere con il suo essere maschio o femmina e che spesso sono legati anche a stereotipi culturali.

Ci sono ancora colori femminili e colori maschili, e come il corpo si veste o viene vestito, così come il modo in cui esso si muoverà, il tipo di lavoro che si spera la persona crescendo farà, il modo in cui si comporterà nella sua sessualità, e molte altre cose, sono ancora fortemente predeterminati nella testa degli adulti che attendono questo piccolo corpo o lo accolgono.

Non è detto però che il nuovo personaggio della storia di una coppia o di una famiglia si esprima poi sul palco della vita reale seguendo il canovaccio del copione già scritto per lui o lei, e difficilmente il bambino o la bambina immaginati saranno uguali ai bambini reali, anche nel modo in cui esprimeranno la loro sessualità, nei ruoli, nei modi, nelle relazioni, nel loro corpo, nel corso del tempo.

La vita intrauterina

Ora pensiamo invece a quando il corpo è ancora piccolo e si sta sviluppando. Forse non tutti sanno che già durante la vita intrauterina sono state registrate grazie alle moderne ecografie delle erezioni nei feti maschi. L’eccitazione nel corpo femminile non è così facilmente visibile ma è chiaro che l’eccitazione sessuale può avvenire addirittura ancora prima di nascere.

La scoperta del proprio corpo

Poi si viene al mondo e piano piano si scopre la sessualità prima attraverso il proprio corpo e poi attraverso il contatto con il corpo degli altri. I bambini e le bambine scoprono ben presto che è piacevole toccare il loro corpo, alcune parti più di altre. Questo è il momento in cui è fondamentale che i genitori e in generale gli adulti che si prendono cura del bambino reagiscano nel modo giusto.

Spesso ci si spaventa e si tende a reagire in modo negativo quando si vede un bambino o una bambina esplorare il proprio corpo. “Cosa stai facendo”? “Vergognati” “Non si fa”. I piccoli vengono sgridati, e viene così mostrato loro che quella cosa è una cosa brutta e sporca. Questo può incidere molto sul modo in cui svilupperanno la loro vita sessuale nei tempi successivi.

Magari si sgrida il bambino perché si è imparato così, magari perché si ha avuto una educazione rigida o perché la sessualità è ancora considerata un po’ un tabù, o magari semplicemente perché non si sa cosa fare. Ecco allora che l’aiuto professionale può essere utile ai genitori per gestire queste situazioni nel modo migliore.

La pubertà

Si cresce, si entra nella pubertà e il corpo cambia, si trasforma, le sensazioni e le esperienze che si provano sono nuove. Anche le reazioni degli altri a questi cambiamenti influiscono sullo sviluppo psicosessuale.

Sembra difficile crederlo ma ancora oggi, ad esempio, ci sono donne che non sono state informate in tempo e adeguatamente sulle mestruazioni e hanno vissuto il menarca come un momento traumatico o comunque fortemente stressogeno. Anche questo è un passaggio fondamentale della crescita che può stabilire come la sessualità verrà vissuta successivamente, nell’età adulta.

L’età adulta

A volte l’esplorazione naturale del proprio corpo avviata nell’infanzia non continua, si blocca, a causa di reazioni negative, educazioni rigide, paure, vergogna o sensi di colpa. Eppure la conoscenza del proprio corpo, delle proprie sensazioni e del proprio piacere è fondamentale per lo sviluppo di una sessualità sana e piacevole.

La conoscenza del corpo parte dalla conoscenza visiva. Mentre negli uomini questa conoscenza è immediata e naturale, dato che i loro genitali sono completamente visibili, nella donna questo spesso risulta meno consueto.

La donna spesso guarda le proprie parti intime più nascoste solo quando ha paura che qualcosa non vada, perché sente un bruciore, una ghiandola gonfia. Allora si arma di specchietto e dà un’occhiata. Non si può dire pertanto che guardare qualsiasi parte del proprio corpo sia uguale. Cioè, una mano e una vulva vengono guardate diversamente da chi le possiede. Eppure non sono tutte parti del proprio corpo?

Spesso succede quindi che nella donna la scoperta del proprio piacere venga delegata ad altri.

La consulenza sessuologica può aiutare a correggere i vissuti negativi verso la sessualità e a superare gli ostacoli educativi ed esperienziali al benessere sessuale.

Traumi sessuali

Talvolta la crescita psicosessuale è turbata da eventi traumatici: abusi, molestie, violenze. Corpo e mente violati. In questo caso è la psicoterapia il percorso più utile per prendersi cura di questo tipo di sofferenza.

La coppia

Il corpo continua a crescere, la sessualità assume significati relazionali ed emotivi sempre più complessi, e trova obiettivi e scopi nuovi. Diventa scoperta di sé con l’altro, diventa legame, e diventa a volte desiderio di maternità o paternità. E il circolo ricomincia, torniamo all’inizio della nostra storia, che si ripete nuovamente.

Talvolta il desiderio di avere un figlio, all’interno di una coppia, può creare dei cambiamenti, soprattutto quando è difficile da realizzare. Questo può influire sulla sessualità, che può ad esempio cambiare, diventare più programmata e meno spontanea. Tutto si complica ulteriormente quando la coppia necessita di un aiuto esterno come la procreazione medicalmente assistita o quando la scelta è orientata verso un’adozione.

Sono situazioni, queste, che possono influire sulla relazione e sulla sessualità di coppia, e magari coppie che hanno sempre avuto una sessualità soddisfacente si trovano per la prima volta ad affrontare dei disagi.

Il corpo è la casa che abitiamo, un corpo che si muove, pensa, si emoziona e si relaziona. Molte sono le cose che possono influire nel corso della vita sul benessere personale, relazionale e sessuale.

Spesso si tratta di situazioni momentanee, transitorie: un po’ più di stress sul lavoro, un po’ più di stanchezza, un po’ di conflitto familiare, un po’ di problemi economici, eventi contingenti che creano un po’ di destabilizzazione. Altre volte le situazioni sono più durature e creano la necessità di un lavoro più profondo sulla persona o sulla coppia.

È sempre bene, quando si affaccia nella vita di una persona un problema o un disagio nella sfera sessuale, prendersene cura subito, perché affrontare immediatamente la situazione con un aiuto professionale può portare a una soluzione immediata ed evitare un inutile protrarsi della sofferenza.

Il corpo malato

Nel corso della vita il corpo può ammalarsi, può ferirsi, può invecchiare, cambiare. Tutte queste situazioni possono incidere molto sul rapporto che la persona ha con il suo corpo, sul modo di approcciarsi al corpo dell’altro, sul modo di vivere la propria intimità.

Una malattia ad esempio può creare difficoltà sia nella persona che ne è affetta e sia nell’altro membro della coppia. Pensiamo a persone che hanno avuto un infarto, ad esempio. “Potrebbe succedergli qualcosa mentre facciamo l’amore”? “Ho paura di fargli male, ho paura che non si senta bene”, ecc.


Nel film “Qualcosa di buono”, Hilary Swank interpreta una giovane donna affetta da SLA. Quando le viene diagnosticata la malattia, il suo rapporto di coppia cambia, e in una scena del film si racconta proprio di come suo marito abbia difficoltà ad approcciarsi sessualmente a lei, nonostante la sua malattia non sia ancora totalmente conclamata.


Ci sono poi degli interventi chirurgici che possono influenzare il modo di vivere la sessualità, a volte anche a livello più psicologico che fisico. Soprattutto quelli che hanno a che vedere con gli organi sessuali o le parti del corpo più sessualizzate. Una operazione alla prostata, all’utero, al seno, possono creare paure, vergogne, timori, che rendono difficile approcciarsi serenamente a questa importante area della vita. Qualcosa è cambiato, qualcosa non è più come prima.

Un’altra situazione che spesso crea problemi nel modo di vivere la sessualità è l’arrivo della menopausa nella donna. Il corpo risponde in maniera diversa e questo può influenzare il modo in cui si vive psicologicamente il piacere.

È importante pensare che la sessualità è inserita in una persona che cambia, in un corpo che cambia, in relazioni che cambiano, in situazioni che cambiano, per questo è bene prendersene cura sempre, e avere una educazione sessuale che possa accompagnare tutte le fasi della vita.

La sessuologia si occupa proprio di questo, di educare, informare, promuovere il benessere sessuale, prima di tutto, poi anche di curare invece specifici disturbi come i disturbi del desiderio, come la disfunzione erettile, come l’eiaculazione precoce, l’anorgasmia, il vaginismo, il dolore sessuale psicogeno, oppure la dipendenza da sesso.

La sex addiction

La sessualità è una forma di piacere, e come tutti i piaceri può anche essere soggetta a un uso per così dire sbagliato o negativo.

La sessualità può diventare allora una ossessione, una compulsione, qualcosa che si sente di non riuscire a controllare, che fa soffrire. Questo tipo di sessualità porta a comportamenti errati, incontrollati, ripetitivi e spesso rischiosi.

Può sembrare non ci sia via di uscita da questo circolo vizioso, ma un lavoro psicoterapeutico può portare invece al ritorno ad una sessualità “normale”, sana e piacevole.

Sessualità e immagine corporea

Una recente ricerca, condotta congiuntamente da studiosi di una università ungherese e una statunitense e pubblicata a marzo 2020, ha studiato il rapporto tra immagine corporea nelle donne e benessere sessuale. Questo interessante studio ha mostrato come vi sia una correlazione tra l’insoddisfazione verso l’immagine corporea femminile e i disturbi dell’orgasmo.

Avere una immagine di sé negativa ha degli effetti psicologici negativi, porta ad emozioni e pensieri negativi, ad ansia e angoscia, incidendo sul piacere e sulla risposta sessuale, non solo nella sessualità di coppia ma anche per quanto riguarda l’autoerotismo.

Se pensiamo che tra i disturbi sessuali più diffusi nelle donne ci sono l’orgasmo ritardato e l’anorgasmia e come queste condizioni portino la donna a un enorme distress psicologico, capiamo l’importanza di questa ricerca, che ha mostrato come una immagine body positive sia associata a una più piacevole vita sessuale.

È stato rilevato anche che l’immagine positiva del proprio corpo non dipende dalle dimensioni del corpo, o dall’indice di massa corporea, ma è soggettiva e dipende invece da fattori come l’autostima e il benessere psicologico.

In che modo si manifesta questa correlazione tra immagine negativa di sé e sessualità? Attraverso il fatto che l’attenzione posta al corpo, la paura di esporlo, la vergogna, il timore della valutazione esterna, distraggono dalle sensazioni piacevoli che il corpo stesso invia, distraggono dall’intimità e dal piacere.

Nel tempo, queste esperienze negative possono portare la donna anche ad evitare le interazioni sessuali e a sviluppare un disturbo del desiderio, per proteggersi da un tipo di esperienza vissuta come non piacevole.

Stare meglio

E veniamo ora ai tipi di intervento che abbiamo a disposizione per promuovere il benessere sessuale e ripristinare o migliorare l’intimità di coppia e il piacere. 

La psicoeducazione è uno degli interventi più importanti, in tutte le situazioni. La contraccezione, la prevenzione del rischio di gravidanze indesiderate o di malattie sessualmente trasmissibili, conoscere l’influenza delle sostanze sulla sessualità, capire come funzionano le varie fasi della risposta sessuale, sono solo una parte del processo educativo a cui tutti dovrebbero avere accesso.

È importante anche però conoscere cosa cambia con il corpo che cambia, ad esempio con l’avanzare dell’età il desiderio e l’eccitazione cambiano un po’ il loro modo di manifestarsi e sapere questo è utile per pensare di non avere qualcosa che non va, ma semplicemente di essere un po’ diversi da prima e potere comunque mantenere o ritrovare il piacere, semplicemente con modalità diverse.

Sex therapy

Un altro intervento possibile è quello della sex therapy, che è una terapia in genere breve, focalizzata sul disturbo, e atta a creare dinamiche relazionali e comportamentali utili a scardinare abitudini, comportamenti, emozioni, pensieri negativi che alimentano e mantengono la sofferenza e i problemi sessuali.

Qui siamo di fronte al corpo che non funziona, o che non funziona come si vorrebbe, ma spesso questo malfunzionamento ha origini prettamente psicologiche e può essere affrontato con buoni esiti attraverso il giusto aiuto. Non è il corpo che non funziona in realtà, ma è quella emozione, quel pensiero, quel comportamento, quella specifica relazione, che non gli permettono di funzionare.

Perché i problemi sessuali dipendono a volte da comportamenti errati, altre volte da dinamiche relazionali e comunicative disfunzionali, o da pensieri ed emozioni disturbanti, o ancora dall’aver avuto una educazione rigida, o dall’avere avuto esperienze negative o traumatiche nell’ambito della sessualità.

Ci sono delle situazioni in cui è meglio lavorare attraverso una terapia di coppia, o individuale. Rivolgersi a una persona esperta permette di capire quale sia la strada più adatta da percorrere, significa essere capiti, accolti, sostenuti e guidati, e non sentirsi più soli.

Siamo all’interno di una grande complessità. La sessualità sarebbe di per sé semplice, se fosse vissuta come ad esempio per gli animali. Ma le persone sono più complesse, hanno un mondo enorme di significati, fantasie, dinamiche relazionali, che possono rendere da una parte più ricca questa esperienza ma dall’altra anche più difficile.

Ogni persona ha il suo bagaglio di esperienze, la propria modalità di stare in relazione, la sua maggiore o minore quantità di desiderio, il suo modo per eccitarsi, i suoi valori, le sue preferenze. Ogni persona o coppia è qualcosa a sé e ha bisogno, nei momenti di difficoltà, di un particolare percorso.

Ne posso uscire?

Spesso si pensa “mi devo rassegnare, sarà sempre così”, altre volte si pensa che tutto andrà a posto da solo. È importante sapere che tutte le situazioni possono essere affrontate, tutte le condizioni possono essere migliorate.

Il ritorno a una sessualità sana e piacevole può essere possibile e un aiuto esterno è fondamentale, perché i problemi sessuali creano dei circoli viziosi tra corpo, pensieri ed emozioni che difficilmente riescono a essere fermati da soli, anzi, questi problemi tendono ad alimentarsi autonomamente, anche attraverso l’uso di strategie non adeguate e a volte contrarie a quelle che funzionerebbero davvero.

A volte c’è la difficoltà a parlare di queste cose con un’altra persona, e questo è assolutamente comprensibile. Ci vuole un po’ di coraggio a fare il primo passo, ma poi generalmente ci si rende conto che il rapporto con una psicoterapeuta e una sessuologa è molto diverso da quello che ci si era aspettati.

Chiedere aiuto

Parlare con una professionista, in un ambiente accogliente e comprensivo è più semplice di quanto si possa pensare. Può essere faticoso a volte, ma si tratta di un percorso che si fa insieme e nel rispetto dei tempi della persona e delle sue sensibilità.

Prendere il telefono e chiamare, chiedere un appuntamento. Questo è il passo più difficile, quello che porta a maggiore esitazione, per vari motivi, come abbiamo detto perché si pensa che nulla cambierà, oppure che tutto cambierà magicamente, oppure che non si riuscirà a parlare di queste cose con un’altra persona.

Gli scenari che abbiamo in testa sulle cose che non conosciamo, sulle esperienze che non abbiamo ancora fatto, possono essere poco realistici, o molto distanti da quelli veri e a volte quel primo passo è fondamentale per aprire degli scenari nuovi.


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