La pornografia e le donne - Seconda puntata

La pornografia e le donne – Seconda puntata

La pornografia e le donne: una fotografia parziale

Se confrontiamo le statistiche di Pornhub degli ultimi anni, vediamo una grande crescita del pubblico femminile su questa piattaforma. Dal 2014 al 2022 c’è stato un aumento di quasi dieci punti percentuali del pubblico femminile fruitore dei contenuti del sito.

Questo può dipendere da diverse variabili, ad esempio un incremento notevole dell’utilizzo di contenuti hard è stato registrato sia da parte degli uomini che delle donne nel periodo pandemico e post-pandemico e questo può essere stato il risultato non solo della distanza sociale ma anche della capacità autoconsolatoria del sesso. In quel periodo non solo si è usato di più l’autoerotismo, ma anche lo shopping online e spesso ci si è tuffati nel cibo per colmare paure, solitudine, noia e in genere stati d’animo e pensieri negativi. Tutto ciò che dà piacere è autoconsolatorio.

Dobbiamo ricordare che non possiamo mai avere una realistica e completa fotografia della sessualità umana, sia nel generale che, come in questo caso, nel particolare della pornografia. Possiamo provare ad avvicinarci alla realtà e verità, ma non la raggiungiamo mai completamente. Possiamo per lo più fare delle polaroid parziali.

Le donne si avvicinano alla pornografia in modo diverso dagli uomini?

A volte nettamente sì, a volte nettamente no e a volte con sfumature di mezzo. Le categorizzazioni nette tendono sempre a includere ciò che è considerato tipico perché più diffuso e ciò che è considerato atipico perché meno diffuso. Se teniamo in considerazione i diversi orientamenti sessuali, le diverse preferenze sessuali, la sessualità vanilla e kink, il fatto che l’immaginario erotico possa spaziare verso modalità infinite, sarebbe più giusto fare delle fotografie parziali piuttosto che generali.

La donna è più mentale? Ha delle preferenze sessuali meno orientate all’aspetto estetico e più ad altre caratteristiche? A volte sì. Questo si può declinare, ad esempio, in fantasie sessuali che sono più orientate alla fase precedente l’atto sessuale completo. Molte donne nei loro sogni erotici ad occhi aperti, concentrano la loro fantasia sull’incontro, sulla seduzione, sul corteggiamento, sui primi gesti di avvicinamento fisico come il bacio o le carezze piuttosto che sull’atto sessuale in sé. Ma altre no. Ci sono donne per le quali i contenuti pornografici classici, creati dagli uomini per gli uomini, sono interessanti ed eccitanti. Quindi: maggioranza, minoranza? Meglio parlare di pluralità.

E questa pluralità è stata ben capita, nel tempo, dall’industria di settore. Si è passati da porno esclusivamente professionali all’offerta del porno anche amatoriale, dalla perfezione fisica e performativa alla normalità, dall’avere dei prodotti tutti simili tra di loro all’avere una pluralità di categorie per tutti i gusti. Per quanto riguarda nello specifico il pubblico femminile, lo stesso Pornhub è passato dal definire una categoria di contenuti limitata, specifica per le donne (prima chiamata “For women” e poi “Friendly with female”), a porre l’attenzione invece sui contenuti più visti dalle donne (“Popular with women”) una categoria certamente più variegata, perché risultato di scelte reali e non “pilotate”.

Prima il suggerimento era “guarda questo che è fatto per le donne”, ora il suggerimento è, “guarda questi contenuti perché sono quelli realmente preferiti dalle donne”. Una grossa differenza a livello semantico.

L’eccitazione femminile si basa sugli stessi presupposti di quella maschile?

Se vogliamo parlare di funzionamento generale la risposta è netta: sì. La risposta sessuale funziona allo stesso modo negli uomini e nelle donne, sia quella legata alle sollecitazioni fisiche e sia quella legata alle sollecitazioni che interessano la sfera cognitiva. Tutti ma proprio tutti gli esseri umani possono eccitarsi per una sollecitazione che proviene dall’esterno, catturata dagli organi di senso. Quindi una sollecitazione visiva, olfattiva, uditiva. Tutti si possono inoltre eccitare attraverso una sollecitazione interna: un ricordo, una aspettativa rispetto a una interazione sessuale futura, una fantasia.

Se vogliamo invece parlare dei contenuti specifici di queste sollecitazioni, ci troviamo di fronte a una forzatura, almeno secondo il mio punto di vista. Perché stiamo cercando di categorizzare. Può esserci un tipo di sollecitazione visiva maggiormente preferita dalle donne appartenenti ad un determinato orientamento sessuale.

Se prendiamo le donne eterosessuali, ad esempio, la cultura del momento, il tipo di educazione alla sessualità e affettività che hanno ricevuto (o, più spesso, non hanno ricevuto), può rispecchiarsi in interessi, preferenze, attitudini, fantasie e comportamenti sessuali simili e quindi maggiormente rappresentati in un dato momento storico. Ma ci sono donne attratte dai contenuti visivi più disparati, sia appartenenti allo stesso orientamento sessuale che ad altri orientamenti sessuali.

Ho sempre pensato a quante storie eterosessuali ci siano, ad esempio, nel cinema e quante poche volte una persona con un diverso orientamento sessuale si possa trovare davanti delle immagini e delle storie di amore e di sesso pronte per lei, e che non richiedano uno sforzo empatico particolare.

La pornografia ha acceso per prima i riflettori su questo aspetto, fornendo contenuti sempre più diversificati, per accontentare tutti i gusti. Anche il cinema ci sta provando, a suo modo.