La diffusione delle nuove tecnologie ha condotto grandi mutamenti del nostro vivere quotidiano. Molte delle attività che in passato si svolgevano nella vita reale, vengono ora condotte in una realtà parallela, quella virtuale. Su internet si può fare shopping, reperire e scambiare informazioni, e fare nuove conoscenze, in modo veloce e facile, risparmiando tempo e superando le difficoltà legate alle distanze.
Anche le relazioni si giocano, e a volte si trasferiscono, nell’ambito della vita virtuale, e con esse la sessualità. Il web offre la possibilità di intrecciare rapporti con persone che condividono particolari fantasie erotiche, che praticano tipi di sesso non convenzionale, che desiderano cercare rapporti clandestini al di fuori della coppia. La conoscenza e la condivisione di esperienze può limitarsi allo spazio della rete, o può trasformarsi in incontri di persona, e gli strumenti tecnologici possono essere utilizzati sia per iniziare nuove relazioni, di durata variabile, e sia per portare avanti l’intimità di coppia durante i periodi di separazione e lontananza.
È possibile avere, attraverso la rete, degli scambi anonimi, lasciarsi andare a fantasie sessuali che non si esprimerebbero nella vita reale, e crearsi anche dei personaggi e dei ruoli diversi da quelli svolti nella quotidianità. Il mondo virtuale è il mondo del possibile, dove l’anonimato può essere garantito, dove tutto è a portata di mano, e le occasioni di evasione dalla monotonia della vita normale sono molteplici.
Gli strumenti a disposizione per vivere la sessualità a distanza sono moltissimi: sms, MMS, chiamate, mail, chat, video chat, forum, blog, social network, siti, applicazioni per smartphone, ecc.
La nuova frontiera del cyber sesso è il sexting, una pratica molto diffusa soprattutto tra gli adolescenti. La parola sexting deriva da due parole inglesi: sex (=sesso) e texting (=inviare messaggi di testo via SMS). Si tratta di un neologismo che indica l’invio di messaggi e immagini sessualmente espliciti attraverso il telefono cellulare o altri strumenti informatici.
Spesso si inizia con l’inviare delle foto in costume o biancheria intima, per poi passare a contenuti maggiormente espliciti, quali video o foto a contenuto pornografico. Accade che questa pratica diventi una sorta di micro-prostituzione: molti ragazzi e ragazze divulgano video e foto personali a contenuto erotico o pornografico in cambio di soldi, regali o ricariche per il cellulare.
Il sexting ha una diffusione molto maggiore di quanto si possa pensare, e coinvolge molti minori. Questo conduce alla diffusione in rete, molto spesso in modo inconsapevole, di materiale pedopornografico.
Le nuove tecnologie, che da un lato offrono grandi vantaggi e opportunità, possono spingere le persone a ridurre le difese e a diminuire le distanze interpersonali, che verrebbero generalmente tenute nei rapporti con gli altri, soprattutto se estranei. Parlare di sé, dare informazioni personali, inviare foto e contenuti intimi, diventa più facile, e può esporre a conseguenze spesso imprevedibili e difficilmente gestibili a livello psicologico.
Praticare il sexting e quindi divulgare messaggi, immagini e video a contenuto sessuale può essere molto rischioso:
1) C’è il pericolo dello scambio di identità: persone adulte possono in tutta tranquillità creare dei profili falsi sui social e sulle chat per adescare ignari bambini e adolescenti, come accade nel film “Trust”, dove una ragazzina finisce nella rete di un pedofilo proprio attraverso questo tipo di esca.
2) Il materiale divulgato non può più essere recuperato o eliminato e può essere utilizzato da cyber bulli, da molestatori e stalker. Inoltre ci si può pentire di aver messo in rete delle foto compromettenti che in futuro potrebbero creare disagio, ledere la reputazione, rovinare l’immagine, essere motivo di rotture relazionali o problemi lavorativi.
Per questi e altri motivi è importante che gli adolescenti vengano sensibilizzati sui rischi connessi alla esposizione di contenuti personali, tanto più se a sfondo sessuale.
In tal senso sono state promosse dall’Organizzazione “Save the children” insieme alla Commissione Europea, alcune campagne con lo scopo di informare i minori sui pericoli derivanti dall’uso non consapevole degli strumenti tecnologici.
Anche i genitori, gli insegnanti, le altre figure educative vanno informate sui rischi connessi all’uso della rete. Spesso i ragazzi sono molto più esperti di web e strumenti tecnologici rispetto agli adulti e questo crea delle difficoltà nella gestione delle problematiche che emergono dal loro utilizzo. È dunque importante cercare di colmare questo gap attraverso l’informazione.
Inoltre, è fondamentale trasmettere ai ragazzi una educazione alla sessualità e all’affettività, in modo che possano costruire per il loro futuro delle buone carezze.