Il desiderio sessuale è la fase più complessa della risposta sessuale e non esiste un modo unico di descriverlo, essendo basato su molti aspetti soggettivi.
Non solo il desiderio si manifesta in modo estremamente differente nelle persone, a livello di intensità, frequenza, immaginario erotico, ma il desiderio può manifestarsi in modo diverso anche durante la vita di una stessa persona, essendo soggetto a oscillazioni legate alle tappe evolutive, agli eventi esterni e alle differenti fasi della vita.
L’invecchiamento, la malattia organica (es. diabete) lo stress, l’uso di farmaci o sostanze, la depressione, l’ansia, i disturbi alimentari, sono solo alcuni degli elementi che possono influenzare in modo negativo la risposta sessuale.
Un altro aspetto fondamentale è quello emotivo: emozioni di rabbia, paura, vergogna verso la sessualità, possono inibire il desiderio. Allo stesso modo pensieri negativi relativi alla sessualità possono ridurre la libido.
Dal punto di vista emotivo e cognitivo, precedenti esperienze sessuali negative, educazione rigida, stereotipi culturali, traumi sessuali (es. molestie, abusi o violenze) sono elementi centrali nel modo in cui la sessualità viene vissuta e la mancanza di desiderio è spesso una protezione verso vissuti negativi che la persona cerca di evitare.
La presenza di problemi sessuali (es. disfunzione erettile, eiaculazione precoce, anorgasmia, vaginismo), infine, può avere un effetto estremamente negativo sull’interesse verso la sessualità e quindi sul desiderio sessuale.
La mancanza di desiderio può, inoltre, essere legata a una scarsa attrazione nei confronti del/della partner, aspetto apparentemente banale ma spesso non tenuto in considerazione: ci sono molte persone che stanno insieme per motivi molto diversi da quelli dell’attrazione oppure che hanno perso nel corso del tempo l’attrazione fisica e/o mentale verso l’altro. Anche le dinamiche relazionali (es. conflitti di coppia, mancanza di connessione emotiva) possono influenzare l’interesse sessuale.
Spesso la mancanza di desiderio verso il/la partner non rappresenta una mancanza di desiderio “assoluta”, in quanto non vi è una assenza di pensieri erotici, o di attrazione verso altre persone: in questo caso non siamo di fronte alla presenza di un reale disturbo del desiderio, bensì di una carenza di interesse sessuale specifica.
Il desiderio viene innescato da stimoli esterni (catturati dai nostri organi di senso: ad esempio ciò che vediamo, ciò che ascoltiamo, ciò che sentiamo a livello di odori o a livello tattile) oppure da stimoli interni (ricordi, aspettative, fantasie).
Il desiderio sessuale può essere spontaneo, legato anche ad aspetti biologici, oppure può essere innescato come reazione a stimoli (ad esempio i comportamenti seduttivi di un’altra persona); inoltre può essere vissuto individualmente oppure all’interno di una relazione.
Spesso è difficile determinare dove finisca il desiderio ed inizi l’eccitazione: le prime due fasi della risposta sessuale sfumano l’una nell’altra. Talvolta è il desiderio a produrre eccitazione e altre volte è l’eccitazione a elicitare il desiderio.
Gli aspetti soggettivi del desiderio fanno sì che la maggior parte delle volte, all’interno di una coppia, vi siano livelli di desiderio molto differenti. Spesso il partner o la partner con la quota di desiderio inferiore, viene considerato come il portatore di un problema oppure tende ad assecondare i ritmi sessuali dell’altro, pensando di essere lui o lei a non essere normale.
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