La sessualità è pericolosa al tempo del Coronavirus? Il Coronavirus può influenzare il modo in cui la sessualità viene vissuta?
Sessualità e salute sono due termini tra loro spesso connessi. Non si può parlare di benessere se non si parla anche di benessere sessuale e ieri come oggi la diffusione di nuove malattie sessualmente trasmissibili ha creato paure, distanze, e addirittura spesso discriminazioni.
I libertini e la sifilide, gli omosessuali e i tossicodipendenti malati di Aids. In ogni epoca si è cercato sempre di confinare le patologie sessuali alle condotte di una minoranza, alle persone con poca morale e a soggetti con patologie e dipendenze.
La malattia è come la morte, tutti sanno che può arrivare prima o poi, ma molti vivono come se non dovesse mai toccare a loro.
Questo fa sì che spesso ci si informi, ci si faccia prendere dal panico, ma dopo un certo periodo di tempo si dimentichi ciò che si dovrebbe fare, o che addirittura non si faccia niente neanche nei periodi “caldi”, nella negazione protettiva che certe cose possano accadere solo agli altri.
L’informazione stessa non aiuta, perché spesso è parziale, discordante, o addirittura errata.
Talvolta “per non sapere né leggere né scrivere”, le condotte protettive si estremizzano, causando anche gravi ripercussioni personali e sociali oltre che far nascere gravi discriminazioni (come accadeva e a spesso accade ancora ai malati di Aids, o come è accaduto con le comunità cinesi per il COVID-19).
Altre volte si lascia in mano tutto alla fatalità, tanto “se deve succedere succede”, e allora lasciamo decidere al destino e continuiamo a comportarci come sempre. Anche questo atteggiamento conduce a scelte e comportamenti errati e dannosi per sé e/o per gli altri.
Fino ad oggi non sono state rese evidenze che possano confermare una trasmissione del Coronavirus a livello sessuale, anche se la scarsa conoscenza di questa nuova infezione porta a percepire ogni notizia come provvisoria e la situazione è in continua potenziale trasformazione.
Lo stesso Ministero della Salute, indica che sono in corso degli studi per comprendere meglio le modalità di trasmissione del virus.
Al momento, quello che si sa con certezza, è che il contagio può avvenire attraverso la saliva (es. starnuti, tosse, baci) o attraverso le mani, ad esempio toccando con mani contaminate e non lavate la bocca, gli occhi o il naso.
Questo può incidere molto sulle relazioni personali e certamente è difficile pensare di poter avere interazioni di tipo sessuale a un metro di distanza, con la mascherina o senza baciarsi e toccarsi.
Paradossalmente, molti affermano che i periodi di quarantena forzati possano portare ad avere maggiore intimità, più occasioni per fare sesso e addirittura essere un incentivo per le nascite.
Si sa, poi, che il sesso rafforza le difese immunitarie e riduce lo stress, e in un periodo di forte tensione come quello che si sta vivendo, può aiutare a stare meglio.
C’è da chiedersi se, quando questo periodo difficile finirà, la lontananza forzata farà apprezzare maggiormente il contatto tra le persone, oppure causerà invece un maggiore allontanamento dagli altri.
I rapporti occasionali
Avere rapporti occasionali, ad esempio con persone conosciute in chat, è da sempre una fonte di rischio, se non si usa il preservativo e se non ci si tutela attraverso incontri “protetti” anche attraverso la scelta dei luoghi e delle modalità dei primi incontri.
Si ha a che fare, comunque e sempre, con persone sconosciute, di cui non si possono conoscere le intenzioni e lo stato di salute.
Il Coronavirus è una paura “di moda”, in questi giorni, ma le malattie sessualmente trasmissibili ci sono state e ci saranno prima e dopo la diffusione di questa nuova minaccia.
È importante esserne consapevoli, perché l’Aids, la Sifilide, l’Epatite, il Papilloma Virus, non sono stati debellati e sono solo alcune delle patologie a trasmissione sessuale in circolazione.
Dunque, preoccuparsi del Coronavirus è sensato, ma essere cauti e proteggersi è importante sempre, non solo in questi mesi.
Incontri su internet
Come saranno le conversazioni di questo periodo nelle chat, sui social e sui siti di incontri?
Possiamo immaginare che le domande per conoscersi, in questi giorni, vadano oltre il “Che lavoro fai”? o “Quanti anni hai” o “Quante deviazioni hai”? (cit.Vasco Rossi):
“Ciao, non vedo dal tuo profilo dove abiti e lavori. Per caso ti muovi all’interno di una delle zone rosse”?
“Sei molto carina, ma vorrei sapere se in questi giorni hai avuto la febbre o se sei stata in contatto con qualche persona positiva al virus”.
“Ti lavi spesso le mani”?
La coppia
Da sempre la coppia è considerata un “posto sicuro”, ma sappiamo molto bene che il tradimento è una pratica molto diffusa tra le persone.
Una/un amante, il sesso a pagamento, le relazioni occasionali, accadono anche all’interno di rapporti consolidati e duraturi e la trasmissione sessuale delle malattie non è un rischio solo per i/le single o le nuove relazioni appena nate.
Inoltre, il Coronavirus è un virus che si diffonde al di là delle interazioni sessuali e chiunque può venire a contatto con una persona infetta e portare a casa, dopo il lavoro o la palestra, un potenziale rischio.
Pertanto, solo una persona che abbia scelto uno stile di vita di completo isolamento, potrebbe essere totalmente sicura di essere immune al contagio.
Rischiare di star male o di fare del male ad altri per un incontro occasionale, una serata a un rave non autorizzato, una domenica sugli sci, uno spostamento verso la casa al mare o in montagna, però, è “un gioco che vale la candela”?
Il panico può condurre a scelte iperprotettive ma anche sconsiderate, quindi cerchiamo di “stare nel mezzo”, informarci da fonti attendibili, seguire le disposizioni del Ministero della Salute e proteggere noi stessi e gli altri.