K come Kink

L’alfabeto del sesso: K come Kink

Che cos’è la sessualità “Kink”?

La sessualità kink si riferisce a una vasta gamma di preferenze e comportamenti sessuali non convenzionali o fuori dagli schemi tradizionali.

Una volta si parlava di perversioni, ma questo termine aveva una connotazione patologica, negativa, ora si usa la parola parafilie, che non è negativamente connotata.

La sessualità kink prevede preferenze, fantasie, attività o situazioni atipiche che si svolgono all’interno di relazioni consensuali e può comportare l’uso di pratiche di sicurezza specifiche per prevenire danni fisici o psicologici.

Qualche esempio:

Una parte del sesso kink è espressa dall’acronimo BDSM: Bondage, Disciplina/Dominanza, Sottomissione/Sadismo, Masochismo.

Alcuni esempi di comportamenti sessuali kink sono appunto il Bondage (la pratica di legare o imbavagliare il partner: ciò può includere l’uso di manette, cinture, corde, bende, bavagli, cappucci o altro), il Sadomasochismo (l’uso di dolore o umiliazione come forma di eccitazione sessuale, che può prevedere ad esempio l’uso di fruste, cera calda, ecc.); il gioco di ruolo, che può essere un kink molto soft come ad esempio il classico gioco dell’infermiera e del paziente, oppure più forte, come nella suddivisione dei ruoli in dominante e sottomesso; il Feticismo, il Voyerismo, l’Esibizionismo e molti altri.

Kink - Feticismo

Cos’è il feticismo?

Il feticismo è un interesse sessuale rivolto a oggetti (ad esempio le scarpe, le calze, la biancheria intima, gli indumenti in lattice) oppure a parti del corpo specifiche che non sono considerate tradizionalmente sessuali, come i piedi, ma anche ai fluidi corporei o agli escreti biologici (es. urina, feci) o a determinati comportamenti (es. fumare, imbrattarsi di fango o cibo, ecc.).

Se questa è la sessualità non convenzionale, qual è quella convenzionale?

Le pratiche sessuali ritenute “convenzionali” sono: il bacio romantico, la penetrazione vaginale, la masturbazione, il sesso orale, il petting, l’eccitazione sessuale basata sulle caratteristiche fisiche del proprio partner. Queste pratiche vengono definite come sesso vanilla.

La sessualità è considerata “convenzionale”, molto semplicemente, quando si riferisce a comportamenti sessuali che sono comunemente accettati e praticati dalla maggioranza delle persone in una data cultura.

Tuttavia, è importante notare che la sessualità è una parte naturale dell’esperienza umana e che non esiste una norma assoluta per quanto riguarda l’espressione sessuale. Ciò che può essere considerato convenzionale in una determinata cultura o società rispetto a un’altra, o all’interno della stessa cultura in epoche diverse, può essere visto come “non convenzionale” o addirittura “tabù” in un’altra cultura o in un altro periodo storico.

La sessualità convenzionale è sana e quella atipica non lo è? Oppure no? Come si distingue ciò che è sano e ciò che non lo è nella sessualità?

Non esiste una sessualità sana o non sana di per sé, ad esempio basti pensare a quante persone, all’interno di relazioni stabili e significative, hanno rapporti sessuali “convenzionali” ma non messi in atto per piacere, bensì per “dovere” o costrizione interna o esterna, nel tentativo di sentirsi “normali” (ad esempio avere una giusta frequenza dei rapporti), di compiacere il partner o di evitare conflitti relazionali.

Quello che non è sano non dipende dal tipo di gusto o preferenza sessuale, quindi non è la sessualità tipica o convenzionale oppure quella atipica a fare la differenza rispetto al concetto di benessere sessuale. Non sono sane quelle condotte sessuali che non sono sicure per la persona che le mette in atto o per gli altri, che non sono rivolte a persone adulte o consenzienti, che sono costrittive o violente.

La considerazione del pensiero comune su ciò che è sano e ciò che non lo è, è influenzata da aspetti culturali, da tabù, dal giudizio, dalla non conoscenza. C’è una sessualità praticata dalla media delle persone e una sessualità meno diffusa, e quella della media normativa è ritenuta giusta mentre quella atipica sbagliata. Questo è un errore, perché la sessualità non dovrebbe essere giudicata in base alla disapprovazione sociale ma in base alla presenza o no di benessere sessuale.

Quali sono le differenze tra uomini e donne relativamente alle tendenze atipiche?

Le tendenze atipiche non possono essere generalizzate in base al genere, poiché ci sono molte variabili che influenzano le preferenze sessuali di una persona.

Alcune ricerche suggeriscono che gli uomini tendano ad essere più inclini a esplorare le preferenze sessuali atipiche rispetto alle donne. Tuttavia, è importante notare che queste differenze statistiche non devono essere utilizzate per generalizzare l’intero genere. Ci sono molte persone, sia uomini che donne, che esplorano preferenze sessuali atipiche e non conformi ai generi tradizionali.

Spesso l’esigenza di catalogare è legata alla nostra tendenza a voler incasellare le persone in ruoli di genere precisi. La donna deve avere fantasie e comportamenti di un certo tipo, ad esempio.

Senza parlare di sessualità atipica, pensiamo ad esempio a come la verginità femminile sia stata e sia ancora oggi un elemento di valore, mentre quella maschile sia qualcosa di cui vergognarsi. Gli stereotipi di genere e di ruolo sono sbagliati, in quanto le tendenze sessuali (siano esse tipiche o atipiche) sono qualcosa di naturale che non va giudicato o stigmatizzato, purché consensuale, rispettoso e sicuro per tutte le parti coinvolte.